martedì, ottobre 31, 2006

UNDER 21 ECCELLENZA

FALCO AZZURRO FERRARA - ME-CART CAVRIAGO 63-70
(19-18; 42-35; 54-52)

FERRARA Ferrari, Bittau 2, Virgili 23, Giovannetti 1, Agusto 6, Barioni, Mazzola 13, Munari 6, Mastella 12, Bolognesi n.e., Bani n.e.. All. Folchi

CAVRIAGO Gala 12, Ghirardini 5, Ottolini 4, Codeluppi 9, Giaroli 7, Gruosso, Onesti 9, Colombo 24, Giardina. All. Fontanesi

Arbitri: Burchi e Rovigatti di Ferrara

Usciti per falli: Barioni, Mazzola, Munari

Fallo tecnico a Munari per proteste

Tiri liberi: Ferrara 5/12, Cavriago 15/23

lunedì, ottobre 30, 2006

SCAVOLINI PESARO

Nel segno di Myers

Con Hicks eliminato dal gioco dal trio arbitrale, Calvani a Reggio trova nel 'grande vecchio' e in Morri i suoi finalizzatori

Reggio Calabria, 30 ottobre 2006 — Al PalaCalafiore, Viola e Scavolini Spar hanno dato vita ad una sfida intensa, risoltasi a favore dei pesaresi, con il punteggio che è, tuttavia, diventato meno ampio nel finale, allorquando i padroni di casa hanno fatto ricorso al fallo sistematico. Il quintetto di Paolo Moretti, ha rimediato la terza battuta d’arresto consecutive. Per i pesaresi è, invece, proseguita la striscia positiva, utile per legittimare le aspirazioni di una società blasonata. Il coach di casa ha recuperato gli infortunati Sy e Bunn i quali, tuttavia, non sono stati inseriti nello starting-five. E’ stata la Viola a partire di slancio (8-2, al 4’), ma la reazione dei marchigiani è guidata da un lucido Myers. Nel momento in cui Pesaro ha optato per la zona (due-tre), la Viola ha cominciato a sparare a salve, favorendo i contrattacchi ospiti che sono passati per la prima volta in vantaggio (14-12, all’8’), grazie ad un contropiede di Zukauskas. E’ stata ancora la zona a premiare le scelte di Marco Calvani, poiché la circolazione di palla della Viola non è apparsa fluida. Nell’area colorata è Samuele Podestà a prendersi gioco prima di Bunn e, nell’azione successiva di Soloperto, agendo spalle a canestro, gravando la Viola di falli. Myers, con una tripla ha incrementa il vantaggio (29-25). Il giovane Tomassini firma la tripla che ha sancito il 36-34 dell’intervallo. Alla ripresa delle ostilità la Viola ha dato qualche segnale di risveglio, ma a comandare il punteggio è sempre Pesaro con il tiro frontale di Zukauskas e Myers (48-42, al 25’) e con Morri che frima il + 11 (55-44). Al 30’ la Scavolini è approdata sul 60 a 48, ma non riesce a chiudere la partita. Il quarto conclusivo ha fatto denotare una Viola frenetica che ha pensato di potersi raddrizzare l’incontro affidandosi, quasi sempre, ai tiri dall’angolo di Sy e Ferrara, con la Scavolini che ha proseguito a difendere a zona. Nel convulso finale, la Viola ha incanalato la sfida sul piano della bagarre, agendo in pressing a tutto campo. Morri, Myers e Mathis, non senza difficoltà, si sono presi carico della gestione della palla, mentre Zukauskas e Montonati, poi uscito per 5 falli, si sono resi utili sia sotto le plance. In definitiva il successo ha premiato la formazione che ha fatto intravedere una migliore organizzazione di gioco e che, sul piano tattico, ha saputo sfruttare tutte le armi a propria disposizione, anche se la Viola non si è facilmente arresa, recuperando punto su punto e arrivando ad un passo dal colpaccio (68-72, al 38’), specie quando ha deciso di impiegare, contemporaneamente, due piccoli (Ferrara e Maestranzi).

VIOLA: Maestranzi 9 (3/3, 1/9), Sy 6 (3/6, 0/2), Rugolo 11 (3/3, 1/4), Lestini 14 (4/5, 2/3), Ferrara 5 (0/2, 1/3), Bunn 7 (3/5), Racca 6 (2/3, 0/5), Williams 17 (8/11, 0/1), Yasakov ne, Soloperto 2 (1/3, 0/1). All. Moretti.

SCAVOLINI SPAR: Montonati 16 (4/7, 2/5), Facenda ne, Morri 8 (2/2, 0/4), Tomassini 5 (1/1, 1/2), Mathis 11 (5/6), Myers 22 (4/8, 2/3), Hicks 2 (1/1, 0/1), Podestà 7 (2/4), Zukauskas 11 (3/4, 1/4), Dordei ne. All. Calvani.Arbitri: Vicino di Castello d’Argile, Calbucci di Pomezia, Tirozzi di Bologna Note: Parziali: 14/16, 34/36, 48/60. Tl: Viola 8/14, Scavolini Spar 20/23. Rimbalzi: Viola 35, Scavolini Spar 32. Tiri da tre punti: Viola 5/28, Scavolini Spar 6/19. Usciti per 5 falli: Soloperto 22’49” (40-42), Hicks 32’55” (65-56), Montonati 35’18” (70-61), Williams 37’04” (68-72). Tecnico: Hicks 20’53” (38-34).

Spettatori: un migliaio circa

Franco Pellicanò

CARIFE LEGA 2

Equilibrio per 10',poi notte fonda
Tracollo Carife.

Con Rieti arriva una dura lezione

ROMA, 30 ottobre 2006 — La Carife regge solo un quarto l’impatto della corazzata Rieti, per poi affondare sotto un pesantissimo 90-59. Giorgio Valli, all’ultimo intervallo, non può far altro che scuotere la testa e arrabbiarsi con i suoi mentre sugli spalti del PalaTiziano (palasport romano in cui Rieti era costretta a giocare per indisponibilità del proprio campo) i quasi 3mila reatini erano in festa. Solo un quarto, si diceva, ovvero il primo. I bianconeri vanno in campo determinati e nei primi 5’ mettono sotto lo squadrone laziale. Le marcature impostate da Valli fanno effetto e, complice anche l’avvio non ottimo di Bagnoli sotto canestro, soprattutto Foiera trova spazio per giocare imbeccato da Collins e Parker. Gli estensi si portano sul 4-8 dopo 4’, sfruttando gli errori di Rieti e la buona vena iniziale di Collins e Nnamaka. Serve il miglior Prato e un Melvin stratosferico per riportare in avanti Rieti: l’argentino mette a segno 6 punti consecutivi mentre Melvin miete rimbalzi in attacco e in difesa. Morale: al 5’ si arriva col sorpasso di Rieti che si piazza sul 12-8. Valli chiama time out e rimette le cose a posto, riuscendo a tenere i suoi incollati ai padroni fino alla fine dei primi 10’ che si chiudono sul 20-16. L’allungo arriva, progressivo ed inarrestabile, nel secondo quarto: nove punti dividono le 2 squadre al 15’ (30-21) ma nei successivi 5’ diventano 20. Bonora sale in cattedra, i lunghi di Ferrara spariscono dal campo e gli americani si perdono tra le maglie della difesa reatina e all’intervallo si va sul +20 (45-25). Al rientro dagli spogliatoi ci si aspetta una reazione da Ferrara che, invece, non arriva: a mettere cuore e impegno sul campo è ancora Rieti, che continua a macinare gioco mantenendo il vantaggio a 20 punti fino all’ultimo intervallo. Imbarcata della Carife nell’ultima frazione con gli estensi che cedono definitivamente a Rieti precipitando fino al -35. Una serataccia da archiviare in fretta.

90-59
(20-16, 45-25; 68-48)

RIETI: Bonora 8 (1/1, 2/2), Smith 20 (2/4, 4/8), Prato 13 (4/5, 0/1), Melvin 15 (5/8, 1/4), Bagnoli 8 (4/9); Feliciangeli 12 (3/6, 2/3), Pearson 5 (2/4), Rosselli 9 (2/4), Rizzo (0/1). N.e.: Mian. All.: Lardo.

FERRARA: Parker 11 (4/8, 1/2), Nnamaka 10 (4/6, 0/1), Allegretti 5 (1/1, 0/1), Collins 13 (4/8, 1/4), Foiera 10 (4/6, 0/2); Masoni 1 (0/4, 0/1), Cusin 3 (1/5), Sacchetti 6 (0/2, 2/5), Del Brocco (0/1, 0/1), Virgili. All.: Valli.

IL DOPO DERBY

Frates: "Troppi errori"

E mercoledì tocca all'Olimpiacos

Per i vicecampioni d'Italia della Climamio questo inizio di stagione non e' dei migliori. L'analisi del coach 'dell'Aquila' : "In alcuni frangenti non abbiamo avuto la calma e la lucidita' necessarie per colpire dove dovevamo"

Roma, 30 ottobre 2006 - Quattro punti in cinque giornate, zero in trasferta, e un ko all'esordio in Eurolega. Ieri un derby lottato con la Virtus, ma alla fine perso (64-60) come non accadevada quattro anni e mezzo. Per i vicecampioni d'Italia della Climamio Bologna questo inizio di stagione non e' dei migliori, e vedere lassu', in vetta soli soletti, gli "odiati" cugini della VidiVici e' un ulteriore boccone amaro da digerire. Ma cosa sta succedendo a questa squadra, protagonista assoluta del basket italiano negli ultimi anni (titoli nel 2000 e nel2005), allenata dall'esperto Fabrizio Frates (nella foto) e che ha nella sua rosa giocatori del calibro diTyus Edney, Marco Belinelli, Vassil Evtimov e David Bluthenthal? In un intervista rilasciata ad una agenzia stampa, coach Fabrizio Frates, inizia la sua analisi dal derby di ieri: "Abbiamo fatto molti errori tecnici, qualche palla persa di troppo nel primo quarto. E poi non sempre abbiamo letto bene le soluzioni tattiche. In alcuni frangenti non abbiamo avuto la calma e la lucidita' necessarie per colpire dove dovevamo". Con un piccolo alibi: "C'e' stato un fallo clamoroso su Cavaliero a 50" dal termine. Gli arbitri hanno interpretato male, fischiandogli passi. Con tre tiri liberi entravamo nell'ultimo minuto di partita in manieradiversa". Ora, le note liete. "Mi ha soddisfatto l'atteggiamento, veramente molto positivo, dei ragazzi. Abbiamo combattuto con i denti una partita difficile, fuori casa, contro una squadra imbattuta che sta andando molto forte. Siamo stati aggrappati al match fino alla fine. Tecnicamente, la presenza ai rimbalzi di Thomas si e' fatta sentire, peccato per quel fallo sprecato nel primo tempo che ci e' costato caro. E poi, mi e' piaciuta l'autorita' di Cavaliero e di Hamann". Inevitabile, un giudizio sui vincitori, al quale Frates non si sottrae: "Loro sono una squadra molto solida, che controlla bene il ritmo, hanno molte varianti tattiche, hanno grandissima personalita' nei playmaker. Penso che siano in cima meritatamente e quando si hanno queste qualita' non si e' mai una meteora". Tornando in casa Fortitudo, il bilancio e'negativo, con due vittorie e quattro sconfitte tra campionato e coppe: "Parlerei di inizio negativo in trasferta - sottolinea Frates - se avessimo messo in campo questa rabbia sin dalla prima partita adesso ragioneremmo diversamente. Spero che questa gara ci abbia fatto capire cosa serve per vincere. Il momento e' indubbiamente non facile. Ancora non abbiamo equilibrio tra attacco e difesa, non c'e' una buona selezione dei tiri, andiamo a fiammate e dobbiamo migliorare la circolazione di palla, frenata da troppi palleggi. Ma era tutto previsto - dice, con la consapevolezza di spiazzare l'interlocutore - siamo una squadra nuova, abbiamo giocato poche amichevoli, e molti giocatori chiave sono arrivati da poco tempo". La Climamio non ha tempo per tirare il fiato, mercoledi' in Eurolega c'e' la sfida con l'Olympiacos: "Sara' una partita durissima, i greci sono una squadra pensata per andare alla final four, come hanno dimostrato strapazzando all'esordio il Tau, un'altra delle grandi favorite. Vengono anche loro da un derby perso all'ultimo con il Panathinaikos. Giocheranno quindi con grande tensione e rabbia agonistica. Vincere per noi sarebbe importante, ci darebbe gli stimoli per continuare il lavoro che stiamo facendo. Dopo il derby, fare nostra questa gara sarebbe veramente un'iniezione di fiducia". Ma come vede Frates questo avvio di campionato, contraddistinto da una sorta di "rivoluzione" dei valori? "Succede che le squadre con i roster lunghi sono difficili da amalgare in tempi brevi - spiega - Noi abbiamo cambiato tutto, sono rimasti solo tre giocatori della passata stagione, perdendo vari punti di riferimento a diversi livelli. Anche Milano, Roma e Treviso hanno cambiato tanto. E' piu' facile per una squadra con un quintetto base fisso e pochi cambi. L'anno di Reggio Emilia, venivamo dalla A2, la termine dell'andata eravamo settimi. Ma alla fine, pero', credo che i veri valori torneranno fuori". E la Climamio? "Se lavoreremo con tranquillita' e fiducia di risolvere i problemi che abbiamo adesso andremo lontano. Io sono venuto qui per questo".

C1 girone D

SPAL CORREGGIO - BIGNAMI ANZOLA 62 - 49
(12-11, 27-25, 49-37)

SPAL CORREGGIO : Binotti n.e., Carra 22, Giuliani 8, Boselli 9, Tedeschini 8, Roncaglia, Leonardi 2, Alsina 6, Tagliavini, Gruosso 7. All. Menozzi

BIGNAMI ANZOLA : Cassinerio 6, Cantore 2, Di Tizio n.e., Albertini 15, Benuzzi M. 5, Pozzi 2, Pagani, Ansaloni 4, Bianchini 8, Ferri 7. All. Coppeta



(...?^#@!!!*!!!!!...)

domenica, ottobre 29, 2006

DERBY BOLOGNESE

VIRTUS-FORTITUDO, GLI SPOGLIATOI

(29/10/2006 15.31.06)
Termina con invasione di campo di un popolo che da 4 anni e mezzo aspettava la vittoria nel derby, e con un ferito: Romano Bertocchi, che si taglia il sopracciglio destro nell'enfasi del trionfo. Ma è soprattutto la vittoria di Claudio Sabatini, al primo centro nella stracittadina dopo 4, tra reali e amichevoli, due di picche. E, nel post partita, il patron non si tiene: prima glissa alla domanda "Avresti fatto suonare 'Anima mia' anche in caso di sconfitta?", poi si lamenta scherzosamente di Markovski ogni volta che passa ("Non sono assolutamente d'accordo con le scelte del nostro allenatore"), per poi tornare serio e mostrare la sua gioia. "Zare è un grande uomo e un grande allenatore, glielo ho urlato anche quando stava inserendo Malagoli e qualcuno mugugnava. E' una giornata indimenticabile, è una gioia che il nostro pubblico si meritava, e abbiamo dimostrato quale sia lo spirito di questa squadra, 12 allenatori allenati da un grande, perchè amo le persone che portano avanti le proprie idee. Non è stata una bella partita, ma sappiamo come sono fatti i derby. Ha vinto chi è stato più squadra, più compatto. Non li premio, perchè già questo abbraccio della folla è una grande soddisfazione, dopo anni di attesa. Ma i nostri obiettivi restano gli stessi, ora andiamo a Livorno su un campo dove troveremo una squadra affamata. Oggi siamo stati contratti, qualche errore lo abbiamo fatto anche noi: avevamo cercato di non far sentire la pressione ai giocatori, ma è impossibile. Sapevamo che era l'occasione buona, ci è andata bene. Loro? Non li commento, io guardo i miei. Bluthenthal? C'era?". L'invasione di campo ha sorpreso anche Travis Best, forse il migliore in campo. "Non me la aspettavo, ma mi ha fatto capire quanto conti per il nostro pubblico questa partita. Io ho fatto bene, ma non soltanto io, dato che Di Bella, ad esempio, ha fatto grandi cose nell'ultimo quarto, e tutti hanno mostrato di avere un grande cuore. Io ho segnato quando c'era bisogno, e questo è poi il mio compito: far giocare la squadra e mettere il mio appena serve. C'era molta energia nell'ambiente, io forse ho sbagliando nello stancarmi troppo durante il riscaldamento, ma poi le cose mi sono andate meglio. Ora andiamo avanti, ci siamo meritati questo primo posto anche perchè tutti hanno fiducia in tutti, nel nostro gruppo, perchè ognuno di noi vede come si impegnano i compagni". E' poi il turno del grande vincitore della giornata, Zare Markovski. " Complimenti a tutto il pubblico virtussino, che non vinceva un derby da 4 anni. Tutto lo spogliatoio dedica loro la vittoria. Tecnicamente, buona parte del merito è delle nostre cosiddette seconde file, che ci hanno permesso di mantenere l'intensità alta per 40 minuti. Non avevo previsto una partita così, e ho dovuto prendere le misure in corsa: da qui anche scelte apparentemente strane. Lang non stava bene, l'ho usato col contagocce. Malagoli? è un giovane in cui crediamo, ha risposto presente. Best? E' talmente consapevole di tutto che non c'è bisogno di dirgli niente, sa sempre cosa c'è bisogno di fare. Quando ho capito di aver vinto? Nello spogliatoio... Obiettivi? Li crea il campo, l'ambiente, il pubblico. Noi dobbiamo solo cercare di vincere più partite possibile." Il clima, ovviamente, è totalmente diverso dall'altra parte degli spogliatoi, e non saranno di certo le dichiarazioni di Martinelli e di Edney a calmare le acque. Il patron, al primo derby di campionato, e alla prima sconfitta, guarda con rabbia le statistiche e non le manda a dire. "E' dura vincere con 2 americani e mezzo in meno, chissà se tutti loro avranno un'altra occasione. Dispiace perdere, non so se questa sconfitta influenzerà la squadra. Di certo più che influenza qui sembra ci sia la polmonite. Si può guarire? Certo, ma ci può anche essere l'eutanasia". Mentre Cavaliero vuole rivedere l'azione finale in cui un suo tiro da 3 è stato placcato, a dir suo fallosamente ("Ho parlato civilmente con l'arbitro, forse ho sbagliato io, ma forse ha sbagliato lui. Le mie triple non sono servite e, anche se siamo andati meglio in difesa, abbiamo giocato davvero male in attacco. Dobbiamo solo lavorare"), Tyus Edney si trova subito sul tavolo degli imputati. "Non so perchè ho giocato poco, sono cose da chiedere all'allenatore. Io con lui problemi non ne ho, ma mi viene chiesto un gioco diverso da quello a cui sono abituato, e ancora non ho capito cosa voglia il coach da me. Mi dispiace per la sconfitta, ma loro sono stati migliori di noi. Dobbiamo lavorare per migliorare in trasferta. Se crediamo in Frates? Non commento". Infine, il commento di Fabrizio Frates. "Partita dura e intensa dal punto di vista emotivo e fisico. La voglia di far bene c'era, pur se abbiamo commesso molti errori. Ce l'abbiamo mesa davvero tutta, abbiamo sempre giocato punto a punto; potevamo sprecare meno e leggere meno certe situazioni. Partita vigorosa vibrante e piena di temperamento. Da qui dobbiamo trarre indicazioni positive per ripartire sin da domani. Singoli? Buone cose da parecchi: Hamann, Cavaliero, Mancinelli, Thomas... Belinelli? Non ha buone percentuali, ma ci sono tante cose che può fare per rendersi utile alla squadra. Comunque sono contento per l'atteggiamento. Giocando così almeno due punti in più potevamo averli. Cerchiamo di mantenere questa intensità anche nelle prossime partite. Siamo a -6 dalla vetta, è difficile ma dobbiamo risalire."

Enrico Faggiano - Bruno Trebbi

DERBY BOLOGNESE

VIDIVICI BOLOGNA

Best - voto 7 - (17pti, 1/4, 5/8, 2/5) - In una partita di giocatori che davano dell'essi, nemmeno del lei, al pallone, lui è l'unico a mostrar confidenza con il gioco: cose facili al momento giusto, 10 nel secondo tempo, e ovazione finale.

Blizzard - voto 6,5 - (8pti, 1/2, 2/2, 1/2) - Una tripla importante a fine terzo quarto, e tanta legna difensiva senza aver bisogno di legnare. Al servizio della squadra.

Drejer - voto 6 - (3pti, 1/2, 1/3, 0/3) - Si mette a fare la domestica, senza fronzoli ma con tante piccole cose buone, qua e là: 5 rimbalzi e 8 falli subiti, importanti in una partita di tanto fango e pochi diamanti.

Giovannoni - voto 6 - (7pti, -, 2/4, 1/2) - Prende quel che riesce in attacco, anche lui collabora al fortino difensivo.

Lang - voto 6 - (2pti, 0/2, 1/3, -) - Non in buone condizioni, guarda Crosariol e Malagoli tenergli il posto in caldo senza far danni, poi nel finale entra per dare ulteriore durezza alla difesa.

DiBella - voto 6,5 - (10pti, 0/1, 5/11, 0/1) - OK, se limitasse le sciagure (4 perse anche oggi, e sbavature finali), forse non sarebbe lui. Però ogni volta che si butta dentro nessuno lo tiene, devasta la difesa e fa danni.

Gugliotta - voto 6 - (0pti, -, -, 0/1) - Se si gioca a punteggio bassissimo, lui può dire la sua, cercando di mettere la corda dell'impiccato al collo degli esterni altrui.

Vukcevic - voto 5,5 - (4pti, 2/2, 1/4, 0/2) - Valutazione negativa a quota -2, nelle tonnare del match non riesce a trovare le sue piazzole, e forse non capisce che per vincere serviva buttarsi sempre e comunque dentro.

Davison - voto 6,5 - (2pti, -, 1/1, 0/1) - Utilizzato a spizzichi e bocconi, alla fine del patchwork racimola 4 rimbalzi e 4 recuperi in 15 minuti, dedicandosi con profitto alla pura manovalanza.

Evtimov I - voto 6 - (2pti, 2/2, -, -) - Discreti minuti, mette la firma dalla lunetta.

Malagoli - voto 6,5 - (3pti, 1/2, 1/2, -) - Il modo più violento per sverginarsi, ma regge con virile entusiasmo e dimostra come, in questa Virtus, tutti abbiano mattoni da mettere nel muro.

Crosariol - voto 6 - (6pti, -, 3/6, -) - Qualche sciagurato errore con la testa già dentro il canestro, ma riesce a rimediare passo dopo passo.

CLIMAMIO BOLOGNA

Hamann - voto 6,5 - (10pti, 2/3, 4/5, -) - Corre, stoppa (ma i refertisti sbagliano l'attribuzione), sembra l'unico capace di dare una parvenza di gioco alla squadra. Ma ha i suoi limiti, e non la può vincere da solo: 4 perse e 6 recuperi.

Belinelli - voto 4,5 - (6pti, 0/2, 0/3, 2/4) - Sembra proprio allergico alle trasferte, e ai climi ostili, soprattutto adesso che non ha nei compagni spalle forti a cui appoggiarsi. Spuntato prima, sparito poi.

Shumpert - voto 3 - (0pti, -, -, 0/2) - La miglior prova in maglia V di un americano, nei derby, dai tempi del fallo di Wilkins. Vaga in attacco come chi, con una cartina in mano, cerchi indicazioni stradali, inesistente in difesa, 4 palle perse. La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio?

Bluthenthal - voto 4,5 - (8pti, -, 4/7, 0/2) - Tanto primo tempo, dove cerca di fare il suo in attacco e il nulla difensivo, poi viene esautorato.

Thomas - voto 6,5 - (10pti, 8/10, 1/3, -) - 11 rimbalzi e la miglior valutazione del match (21). Forse però, davanti a Crosariol e Malagoli, avrebbe dovuto azzannare molto, molto di più.

Edney - voto 4 - (2pti, -, 1/3, 0/1) - Gioca poco e male, entrando con l'atteggiamento di chi non ha certezze, si guarda intorno chiedendosi "posso tirare o cosa devo fare?", partitaccia.

Cavaliero - voto 6,5 - (11pti, -, 1/1, 3/5) - Mette il turbo offensivo nell'ultimo quarto, sparando 3 volte da 3 fino ad un effimero vantaggio. Poi collassa, perde un pallone finale ma, come detto per Hamann, non doveva essere lui il decisore ultimo.

Mancinelli - voto 6 - (7pti, 1/4, 3/6, -) - 8 rimbalzi, vizi e virtù, rabbia agonistica con asciugamano tirato per nervosismo ad un cambio. Certo, vedendo i minuti che gli ruba Shumpert, ogni volta che sta in panchina ne ha ben donde, di lagnarsi. Offre maggiore solidità.

Evtimov V - voto 6 - (6pti, 2/2, 2/4, -) - Parte bene, con rimbalzi e semigancioni. Poi non può far sempre canestri acrobatici, e inizia a far passi indietro.

Enrico Faggiano

DERBY BOLOGNESE

BASKET,ORE 12 IL DERBY E' SERVITO


Il Derby non è mai uguale a sé stesso. Ecco, l’abbiamo detto un’altra volta. Se poi occorresse una conferma a questo strabiliante luogo comune eccovi servito il numero novantotto della serie. Diverso, appunto. Inprevedibile, forse. Di sicuro una rivoluzione rispetto a quelli della passata stagione, sorvolando sul Trofeo Carisbo che aveva l’aria di un piacevole aperitivo di tarda estate. La rivoluzione è presto detta: Virtus regina della difesa, Fortitudo in cerca di equilibri e identità. In affanno e in rincorsa.
Il nuovo corso bianconero è scritto nei 63,25 punti subìti in media dopo quattro gare. La squadra che scialacquava ha chiuso il portone. Spirito di un gruppo che ha imparato a conoscersi, e ha saputo inserire in fretta i nuovi arrivati. Il nuovo corso dell’Aquila è un cantiere aperto, con Frates che ha il suo bel da fare a indirizzare il talento, che esiste, dei singoli soldati di una truppa che fin qui troppo spesso ha marciato in disordine.
Una squadra che ha già mostrato la sua personalità, una che ancora vive di fiammate, nemmeno troppo alte. Ma è il derby, e a far scommesse si rischia.
La Virtus ha il bastone del comando, quattro partite e quattro vittorie. Dovesse vincerla, sarebbe sola e felice di stare lassù, approfittando del passo falso di Siena. Ha una grande occasione, non vince da quattro stracittadine (sei, volendo contare anche quelle del suddetto Carisbo) e da oltre quattro anni. Ha in mano il pallino, che significherebbe maggior pressione addosso.
Toccherà a Markovski, uno che anche quando è teso non lo dà mai a vedere, infondere tranquillità e sicurezza alla sua banda. Per la Fortitudo, oggi come oggi, non è questione di classifica. Di sopravvivenza, semmai. Di un’idea, di un progetto che, dovesse arrivare l’ennesimo stop, subirebbe cambiamenti in corso d’opera.

Nel caso, non dovremmo interrogarci più semplicemente sul futuro di Frates, ma anche (piuttosto?) su quello di qualche giocatore. Quelli che, secondo Martinelli, devono ripassare la storia dello spirito Fortitudo. Extracomunitari per primi. La vigilia è fatta anche di fatiche fisiche e mentali. Più toste quelle della Fortitudo, in viaggio per l’Europa mentre la Virtus registrava il motore a casa propria. Un punto in più, ma se il derby è ancora il derby oggi potrebbe contare relativamente.
Un’occasione, infine, per mettere d’accordo tutti: acquistare un libro che tiene viva la memoria di un grande uomo. «Semplicemente il Prof», semplicemente la storia di Enzo Grandi. Ci sono le testimonianze di chi l’ha conosciuto, c’è la passione di Patrizia Minghetti e Sandro Gallo che l’hanno assemblato, c’è uno scopo nobile perché il ricavato andrà all’Hospice Seragnoli. Se avete voglia di acquistarne una copia, prendetene due. Un amico a cui regalarlo si trova sempre.


Marco Tarozzi

DERBY BOLOGNESE

VIDIVICI CONQUISTA IL DERBY (64-60)

BEST IL MIGLIORE

Basket: con 64 a 60 la VidiVici si aggiudica il superderby bolognese. Best il miglior con 17 punti. Per la Climamio Cavaliero ha segnato 11 punti

Bologna, 29 ottobre 2006 - VidiVici da sola in testa alla serie A di basket a punteggio pieno dopo la vittoria (64-60) nel derby di Bologna contro la Climamio valido per la quinta giornata. I virtussini, che non battevano in campionato la Fortitudo da quattro anni e mezzo, hanno prevalso al termine di un incontro assai equilibrato, dominato dalle difese. Nel primo quarto Climamio avanti anche di cinque, prima di subire il ritorno degli avversari e di chiudereil parziale a -2. Punteggio molto basso anche nel secondo quarto (26-26), mentre la gara riprende quota nella terza frazione, che la Virtus chiude in vantaggio di cinque (46-41) trascinata dal break firmato Lang e Blizzard. Nell'ultimo quarto la Fortitudo torna sotto: a 4' dalla sirena e' di nuovo parita' epoco dopo la squadra di Frates opera il sorpasso grazie a una bomba di Cavaliero. La Virtus reagisce e si riporta a +3. Best, a 47" dalla fine, sigla il canestro da tre decisivo in mezzo a due attacchi sprecati dalla Fortitudo (passi di Cavaliero e sfondamento di Hamann).

SPAL CORREGGIO - BIGNAMI ANZOLA OGGI ORE 18.00

29-10-06 GAZZETTA DI REGGIO - Cogliere il primo successo casalingo della stagione e risalire la classifica che attualmente la vede posizionata nei bassifondi. Con questo duplice obiettivo la Spal (2) affronta oggi alle 18.00 al Pietri, l’Anzola (2). Le due squadre si sono già affrontate due mesi fa nel primo turno di Coppa di Lega in un duplice match che in entrambe le occasioni ha visto un sofferto successo dei correggesi, ma tale esito ha scarso rilievo in vista dell’incontro odierno in quanto entrambe le squadre erano all’inizio della preparazione. I bolognesi, guidati da Coppeta che è reduce da due stagioni trascorse a Cavriago, sono una squadra che fa della difesa e dell’intensità agonistica il proprio credo cestistico. I bolognesi sono privi di stelle di prima grandezza, ma dispongono di giocatori esperti come il pivot Pagani, la guardia Cassinerio e l’ala Ansaloni, oltre ai giovani prospetti come gli under Cantore, Albertini e Bergamini. Nelle fila correggesi il rientro dell’esperto Boselli in cabina di regia dovrebbe migliorare la fluidità di gioco, seppure i giovanissimi Binotti e Roncaglia hanno complessivamente fornito un buona prestazione nell’ultimo turno perso dai gialloneri contro il forte Urbania. Trovare continuità di prestazione, sia individuale che collettiva, è la ricerca alla quale ancora deve tendere la squadra spallina, che fino ad ora si è contraddistinta per un’altalena di performance. Il riscontro di segnali positivi in tal senso nel match odierno può essere in grado di garantire quel successo che appare ampiamente alla portata dei correggesi. A dirigere l’incontro saranno Ranieri e Sughi di Forlì. (Fabrizio Zini)

venerdì, ottobre 27, 2006

FORTITUDO - MARTINELLI

'Aquila, orgoglio altrimenti si cambia'

Il presidente non vuole perdere per uscire dalla crisi. 'E' un match particolare per tutti, non solo per Belinelli e Bluthenthal'

Il presidente biancoblù Michele Martinelli in clima da derby:

«Tutte le partite sono importanti, soprattutto per noi che abbiamo bisogno di uscire da una crisi. Il derby diventa un appuntamento a cui non si può mancare soprattutto quando si è guasconi come me».

Con Livorno la Fortitudo ha vinto, eppure lei non ha mai applaudito. Come mai?

«Non è del tutto esatto, nel primo tempo la squadra mi è piaciuta e l’ho applaudita. Nel secondo, invece, abbiamo ancora una volta mostrato il nostro lato peggiore. Per i primi venti minuti abbiamo fatto il nostro, poi loro ci hanno fatto il nostro…».

Condivide il giudizio duro di Frates?

«Non faccio analisi tecniche, dato che allenare non è il mio mestiere ma se ha sgridato i giocatori per come hanno giocato il terzo e il quarto quarto, ha fatto benissimo».

Dopo un inizio così travagliato, cambierebbe qualcosa in questa squadra?

«La squadra tecnicamente è perfetta, semmai mi sembra essere ‘sine animis’, ed è questo il difetto più grave. Ma confido che le cose cambino abbastanza in fretta».

E se la Fortitudo si dovesse presentare ‘sine animis’ al derby, che succederebbe?

«Mi auguro che almeno in quella occasione la squadra abbia l’orgoglio di giocare al massimo delle proprie pontenzialità. Se non dovesse succedere penserei che la situazione è davvero irrecuperabile e allora inizierebbero i cambiamenti».

Virtus, prima in campionato, una sorpresa o se lo aspettava?

«Sinceramente non lo so, perché non sono abituato a guardare in casa degli altri, quello che so è che noi ci presenteremo in casa loro per vincere».

Parlerà alla squadra?

«Sì, non so ancora quando ma ho intenzione di farlo».

Che cosa dirà?

«Certe cose è bene che rimangano all’interno dello spogliatoio. A grandi linee posso dire che ricorderò a tutti quanto è bello vincere una partita come questa».

Che cosa ha di particolare?

«Io sono un guascone, uno che non si prende molto sul serio, anche perché solo gli insicuri si prendono davvero sul serio. Questa è una città divisa e vincere una gara come questa dà un senso di superiorita e quindi di tranquillità, indipendentemente dalla classifica».

Pensa che per Bluthenthal e Belinelli sarà ancora più particolare?

«Per tutti e ventiquattro i giocatori sarà più particolare, così come per i tecnici e i dirigenti. Non ci si isola dall’aria che si respira, e a Bologna è innegabile che il derby sia sempre nell’aria».

Parla del derby bolognese come fosse un vero intenditore. Quello abruzzese tra Roseto e Teramo, l’ha così temprata?

«Neppure lì si scherza e sebbene io abbia un bilancio più che positivo con nove vinte e solo due gare perse, sono proprio quelle due a non andarmi affatto giù, per questo a Bologna conto di non perdere neppure quelle due».

VIRTUS - SABATINI

'Se la Virtus vince Frates condannato''

La Vidivici è più serena: prima col gruppo e la difesa.Noi dobbiamo pensare a qualcosa che va oltre al derby. La Climamio invece no. Non se lo può permettere'

Sabatini, è la settimana più lunga?

«Credo sia più lunga per la Fortitudo».

Lei, però, non ha mai vinto un derby. E la Virtus non lo porta a casa dal 2002.

«Abbiamo giocato quattro gare e conquistato otto punti. Stiamo mettendo fieno in cascina. Anche perdendo, domenica, la Virtus resterà avanti».

Ma non le manca il successo nel derby?

«Noi dobbiamo pensare a qualcosa che va oltre al derby. La Fortitudo invece no. Non se lo può permettere».

Sta cercando di mettere pressione sulla Climamio?

«La pressione non la metto io. Leggo i giornali, mi sembra che la situazione sia trasparente. Frates non può perdere. Non se lo può permettere».

Perché?

«Per lui sarebbe una condanna».

Virtus in testa, perché?

«Clima disteso e piedi ben piantati per terra. Dobbiamo solo lavorare in palestra, aspettando il ritorno di Michelori. Abbiamo giocato quattro gare. Quattro partite con squadre che hanno giocato male. Solo alla fine del girone d’andata, credo, capiremo perché. Se perché il torneo è agli inizi o costretti dalla difesa della Virtus».

Avete vinto a Roma.

«Avessimo perso mi sarei arrabbiato».

Aveva scommesso sulla vittoria?

«No. Pur non giocando benissimo, non abbiamo mai mollato. E alla fine avremmo dovuto vincere di 15».

Alla vigilia di Pasqua perse il derby con il canestro di Green, che aveva inseguito in estate. Non teme che Bluthenthal, con il quale aveve trattato a lungo, possa punirvi?

«Blu è uno che può fare l’ultimo canestro, come Green, ma anche 40 punti. Credo che l’allenatore migliore per lui sia Markovski. Zare aveva costruito attorno a lui un progetto. In Fortitudo le cose vanno diversamente. In ogni caso noi abbiamo un gruppo che, finora, ha concesso meno di 70 punti a partita. E’ la cartina tornasole di una squadra e una società serene. Non abbiamo pressioni».

E la Fortitudo?

«Sì. E pure tante. Ripeto loro hanno talento, ma domenica scopriranno chi lavora per l’allenatore e chi, invece, si tira indietro».

Di Bella, ha detto che rinuncerebbe alla qualificazione per i playoff pur di vincere i due derby. Condivide?

«Assolutamente no».

Questioni economiche?

«No, per non rinnegare il progetto. Abbiamo dichiarato, un anno fa, di voler lottare per i primi posti in un triennio. Siamo a metà del percorso. Siamo arrivati ottavi, a parimerito, pochi mesi fa, restando fuori dai playoff per differenza canestri. Ora vorremmo ancora arrivare ottavi. Ma con la differenza canestri a favore».

Ha previsto un premio vittoria per il derby?

«No, non ce n’è bisogno. I giocatori sanno quanto potrebbe essere importante per i tifosi».

S’incontrerà con Martinelli prima del derby ?

«Non abbiamo frequentazioni comuni. Per Frates, invece...».

Frates?

«Per il loro coach è meglio pensare al derby. Se non vince rischia di saltare. Si vedrà quanti lo amano e quanti no».

L’ultimo successo Virtus è targato Messina. Tocca a lei o a Markovski chiamare Mosca?

«Se conosco bene Zare — e sono sicuro di conoscerlo bene — è l’uomo più sereno del mondo. Non chiamerà né Mosca né Atene né Parigi: trasmetterà serietà e lucidità. E affronterà questa sfida con grande determinazione».

Un mese fa il doppio derby griffato Carisbo. Cos’è cambiato da allora?

«Il gruppo. Abbiamo un gruppo vero. L’80 per cento dei nostri successi si deve a questo».

Domenica chi invita al PalaMalaguti? Cofferati o Veltroni?

«Tutti e due».

Veltroni è uomo di basket.

«Diciamo che oltre alla passione ha un vantaggio. Ha una squadra sola e può esprimersi pubblicamente».

A chi regalerà una maglia?

«Cofferati ce l’ha già».

E’ pronta quella per Veltroni?

«A lui darei quella della pallacanestro italiana».

di Alessandro Gallo

VIRTUS/DAVISON

VIRTUS / DAVISON

'Vedo attorno al derby
l'attesa della promozione''

Voglio fare festa coi tifosi Virtus come due anni fa'. L'ala Usa al debutto: 'Sarà difficile e da brividi'. Pronostici: 'Ogni partita è diversa...'

Il debutto, a livello di stracittadina, dell’uomo volante. Ma Bennett Davison, è pronto al battesimo di questa sfida particolare.

Davison, cosa significa il derby per lei?

«Sarà il mio primo derby. Immagino una gara difficile ma eccitante. Non oso immaginare il calore del pubblico. La presenza e la loro passione sarà determinante. Due anni fa è stato un delirio quando abbiamo ottenuto la promozione in serie A, una sensazione fortissima. Sarebbe bello provare anche la sensazione di vincere un derby. L’importante, comunque, è che sia una bella festa».

Due anni fa, lei e la Virtus eravate in Legadue. Qual era la rivalità tra i due club?

«In Legadue era tutto diverso. Penso che la stracittadina sia mancata un po’ a tutti. Se penso ai derby bolognesi mi ricordo quelli di qualche anno fa, di due squadre fortissime in Italia e in Europa. Ora che siamo di nuovo in A mi auguro di tornare su quei livelli».

Si aspettava una Virtus così in alto?

«Non voglio essere presuntuoso, ma penso che per il momento la classifica rispecchi quello che di buono abbiamo fatto vedere sul campo. Ci stiamo applicando molto, tutti, ma siamo anche consapevoli di essere solo all’inizio del campionato. E che per restare in alto è necessario mantenere sempre alta la concentrazione».

L’anno scorso la Virtus difendeva poco: tutto merito suo?

«No, merito dell’allenatore e della squadra. Uno, da solo, può fare ben poco. Abbiamo capito l’importanza della difesa. E cosa significhi farlo con grande intensità».

Un pronostico?

«Lo dirò solo alla fine dell’ultimo quarto. Ogni partita è diversa. E il derby, forse, lo è ancora di più».

Pensa che ci sia più entusiasmo della finale di due anni fa con Montegranaro?

«Come ho detto prima la sfida con Montegranaro fu da brividi. Ma oggi siamo in serie A, con i nostri tifosi che sono davvero speciali. Spero che il pubblico del PalaMalaguti sia il nostro sesto uomo».

Quali le differenze tecniche e umorali tra il regista di due anni fa, Corey Brewer, e quello attuale, Travis Best?

«Sono due campioni e due persone molto simpatiche. Best ha un curriculum da fare invidia, ma anche se ha giocato tutti quegli anni nella Nba è molto disponibile con tutti. E devo ammettere che con Brewer, in Legadue, mi sono molto divertito».

Perché dicono che lei ha il temperamento di un napoletano?

«Perché come i napoletani amo il mare, il sole e il relax».

Sorride più spesso lei o Lang? Sarà un derby speciale tra voi due?

«Se quello dei sorrisi è un derby allora lo vinco io. Anche se devo fare una precisazione. Più che sorridere, io faccio sorridere gli altri. Ma anche Lang, lo devo ammettere, non scherza».

Cresce, infine, la famiglia dei partner bianconeri. Da ieri il marchio Yomo fa parte del settore giovanile.

«La presenza di Yomo — dice Sabatini — è motivo di orgoglio. Offre l’opportunità di sviluppare al meglio il progetto Giovani al quale dedichiamo tante risorse. E Yomo fa parte del Gruppo Granarolo: riporta alla memoria un passato glorioso».
Alessandro Gallo

EUROLEGA

BASKET / EUROLEGA

Climamio sconfitta
La crisi s'allunga
anche all'Europa

Crolla a Le Mans 82-71 nell'esordio con un attacco individualista e prevedibile, difesa senza idee. Migliori realizzatori Belinelli e Bluthenthal con 17 punti

Le Mans, 26 ottobre 2006 - La crisi Fortitudo si allunga all’Europa: anche la prima di Eurolega finisce male per la squadra di Frates, battuta a Le Mans 82-71. I campioni di Francia vincono in atletismo, sotto accusa finisce ancora l’inconsistenza della Climamio come squadra. Attacco individualista, nemmeno un’idea di difesa. La Fortitudo ora va verso un derby difficilissimo, dove sarà costretta a invertire la rotta contro una Virtus che, forte di quattro vittorie iniziali su quattro gare, ha anche il morale dalla sua. La Fortitudo parte bene grazie a Belinelli che, sull’euforia del recente incontro con Michael Jordan e indossandone anche il numero 23 come anche l’anno scorso in Europa, firma 13 dei 21 punti con i quali Bologna chiude il primo quarto in vantaggio (21-19). La Climamio in difesa fatica: non c’è sacrificio collettivo, Shumpert è in difficoltà sul suo avversario. La crescita dei francesi, superiori atleticamente, fa il resto: Le Mans ribalta la partita con un parziale di 23-11 nella seconda parte del quarto, un crollo attutito solo dalla tripla di Bluthenthal poco prima della sirena (42-35). Frates rinuncia a Edney, il Bologna si avvicina (48-46). Ma bastano due cattive difese e altrettanti attacchi sbagliati della Fortitudo per scavare un altro fossato (59-49 all’8’). La Climamio cicala torna formichina, si aggrappa al tiro di Bluthenthal che si erge a leader dell’attacco e rosicchia ancora qualcosa prima dell’ultima sosta (61-56). Ancora Bluthenthal tiene in corsa la Fortitudo in avvio di ultimo quarto (65-62), ma è l’ultima illusione: Campbell spinge avanti i francesi (72-65) e l’Aquila si infila un tunnel in cui non si intravede la fine. 82-71 (19-21, 42-35, 61-56) LE MANS: Wheeler 9, Nicevic 10, Amagou 5, Gregory 20, Campbell 19, Bogavac 10, Skelin 4, Bokolo 5. CLIMAMIO: Edney 10, Belinelli 17, Shumpert 16, Bluthenthal 17, Thomas 5, Mancinelli 2, Hamann 4, Janicenoks, Ress, Evtimov. Gli altri risultati: Dynamo Mosca-Colonia 75-68, Efes Pilsen-Prokom 71-67, Olympiacos-Tau 97-78 (ieri)

giovedì, ottobre 26, 2006



A quattro mesi di distanza,
Jasmin Repesa
è stato squalificato dal
giudice sportivo per i
fatti di Napoli. La famigerata
gara 2 di semifinale,
quella che fece
partire le rispettive denunce
tra l’allora allenatore
della Fortitudo
e il gm napoletano Betti,
ha portato così alla
squalifica che il coach
della Lottomatica dovrà
scontare in campionato.
Anche se il
ricorso, che Roma ha
presentato, è da esaminare
e potrebbe cambiare
il verdetto.
Repesa è stato punito
per la violazione degli
articoli 2, 30 e 39 del
regolamento di giustizia,
quelli che riguardano
la violazione degli
obblighi di lealtà e correttezza
nei confronti
degli altri tesserati. Betti,
a fine gara, lo aveva
accusato di uno schiaffo
nel sottopassaggio, l’allenatore
si era difeso
ammettendo il contatto,
ma aggiungendo che si
era trattato di un colpo
fortuito, dato nel tentativo
di sfuggire all’aggressione
napoletana.
Di fatto, il giudice
ha dato ragione al dirigente
di Napoli.
La curiosità incredibile,
e che se Repesa dovesse
scontare i due turni di
squalifica, tornerebbe
in panchina proprio nella
trasferta di Napoli.


"Carife quadrata e pericolosa, ma pensiamo solo a noi"L’ex tecnico di Milano ora è a Rieti. "Sappiamo che i nomi non bastano se vogliamo andare in A ma ho accettato questa sfida con gioia"
Ferrara, 26 ottobre 2006 - La sua scalata ai vertici del basket nazionale è cominciata a Cento, cinque anni fa, quando con la Bergamo di Fantaccini, Amabili e Scrocco vinse a sorpresa la B1. Da lì, le stagioni in serie A a Verona e Reggio Calabria, a far le nozze coi fichi secchi e a cogliere grandi risultati malgrado problemi societari (e con l’ex bianconero Titus Ivory a seguirlo da fido «scudiero»), fino all’approdo a Milano, riportata in finale scudetto dopo anni di assenza. Lino Lardo ora riparte dalla Legadue, con l’ambiziosa Rieti che domenica affronterà la Carife, ma non dimentica che tutto iniziò cinque anni fa, proprio da queste parti...«Ricordo benissimo quella stagione e quella finale promozione — racconta Lardo —. In gara 2 con Cento l’infortunio a Raggi mentre eravamo sotto ci aiutò, però Scrocco fu strepitoso e segnò 30 punti. Quella era una squadra di categoria, senza grosse stelle, e fu l’apice di un ciclo in cui era permesso lavorare e sbagliare. E i risultati non tardarono, anche se la promozione fu inaspettata». Lardo in Legadue: perchè? «Anzitutto perchè inizialmente in A e all’estero non si era mosso molto, e poi perchè la proposta di Rieti mi ha colpito, come il presidente Papalia. Mi piacciono le sfide, sono orgoglioso che mi abbiano cercato e non lo vivo come un declassamento». Tutti vi aspettano al varco, con i giocatori di cui disponete... «Già, e il campionato si sta rivelando molto competitivo. Si è alzato il livello, ma noi non abbiamo cercato soltanto nomi: gente del calibro di Bonora, Mian, Prato e Smith può formare un gruppo vincente con quelli che hanno conquistato la finale l’anno scorso». Quali le difficoltà maggiori che avete incontrato fin qui? «Troviamo squadre più leggere fisicamente di noi e molto affamate. Noi forse, dopo un ottimo precampionato e tanti titoli sui giornali, abbiamo perso un po’ di fame. Però domenica con Casale abbiamo vinto da «operai», come piace a me». Sotto con Ferrara, dunque. «Ha saputo tenere botta fra tante difficoltà e infortuni, è squadra quadrata e ben allenata e mi piace vedere che hanno spazio giovani come Cusin e Allegretti. Sono scelte che pagano, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi piuttosto che alla rapidità di Collins, l’esperienza di Foiera o l’efficacia di Nnamaka». Si giocherà a Roma. «E per noi non è una bella notizia: il Palasojourner è la nostra casa e il fattore campo lì pesa parecchio».
Mauro Paterlini


EUROLEGA
Stasera scendein campo la ClimamioEsordio amaro per i partenopei non sfigurano ma escono sconfitti dai campioni d'Europa in carica del Cska Mosca. Va meglio alla Roma, che si impone sul Partizan Belgrado. E stasera in campo la Climamio
Roma, 26 ottobre 2006 - Esordio con sconfitta per la Eldo Napoli nell'Eurolega. I campani sono stati battuti al PalaBarbuto dai campioni d'Europa in carica del Cska Mosca di Ettore Messina per 74-64. I russi hanno sempre condotto il match, con Langdon top scorer con 22 punti e un bel 4/5 dalla distanza. Da due 4/5 di Sevrasenko (per lui 12 punti). I ragazzi di Piero Bucchi, trascinati dal pubblico delle grande occasioni, non hanno comunque sfigurato, con Brown in evidenza (24 punti e 9/16 da due). In doppia cifra anche Morandais (11 punti) e Larranaga (10). Napoli ha pagato la scarsa vena di squadra da tre, con un 2/20 da dimenticare (7/16 per i moscoviti). E' andata meglio, almeno dal punto di vista del punteggio, alla Lottomatica Roma, impostasi 65-60 su un non irresistibile Partizan Belgrado. Romani sempre avanti, anche se di poco, nel punteggio, Bodiroga (14 punti, 6/9 da due, 5 rimbalzi difensivi), Hawkins (12) e Righetti (10) i migliori al tiro. Drobniak (17) e Cummings (14) hanno cercato di tenere, inutilmente, la squadra a ruota della truppa di Repesa (ricorso d'urgenza contro la squalifica di due giornate inflittagli in campionato), che puo' guardare al futuro europeo con discreta fiducia. Ora tocca alla Climamio Bologna, in Francia con il Le Mans e alla Benetton Treviso, impegnata al Palaverde con lo Zalgiris Kaunas.

UNDER 21 ECCELLENZA

SATI TRADING - BIGNAMI 69 - 76 dts (16-20; 24-37; 41-45; 65-65)

Castelmaggiore: Pochos 14, Soresi, Diviach 15, Panzacchi 2, Sergenton 2, Guizzardi 19, Bellodi 2, Girardi 2, Tartamella 11, Bertuzzi 2, Rizzi. All. Annunziata.

Anzola: Bergamini 17, Lambertini, Di Tizio, Albertini 30, Coppeta 8, Fragomeni 4, Degli Esposti 8, Bonatti 3, Benuzzi 4, Massari 2. All. Brambilla.
Classifica: Medusa, Fortitudo, Reggiana 4; Santarcangelo, Gandino 2; Anzola, Pallavicini, Falco Azzurro Ferrara, S.B. Cavriago 0.

MITICI!!!!!

mercoledì, ottobre 25, 2006

UNDER 21 ECCELLENZA

PRIMI DUE PUNTI DELL'ANZOLA CONTRO IL GANDINO...PARTITA SOFFERTA MA SI POTEVA EVITARE...MA VA BENE COSI'!!!GRANDI BERGAMINI E ALBERTINI!!!!ATTENZIONE A DIVIACH...E' FORTISSIMO!!!!

domenica, ottobre 08, 2006


...RASSEGNA STAMPA SUL FORUM!!!

ANZOLA BASKET C1 2007

C2 - Flying Balls Ozzano-Ittica Estense Ferrara 78-67
08.10.2006. 11:45
Flying Balls Ozzano-Ittica Estense Ferrara 78-67 (14-13, 35-22, 50-44) Flying Balls Ozzano: Avallone, Urbani 22, Giambi n.e., Trotta 17, Nanni 10, Gruppi 4, Candini 3, Di Giovanni 5, Brighetti 5, Calzolari 12. All.Canè. Ittica Estense Ferrara: De Simone 7, Bacocco 20, Brandoli 6, Golinelli, Biello 9, Sprocatti n.e., Pederzini 1, Natali 8, Del Papa 16, Gardenale n.e.. All.Franchella. OZZANO EMILIA (BO). Debutto nel campionato di Serie C2, ieri pomeriggio ad Ozzano Emilia, per l’Ittica Estense, che ha affrontato i Flying Balls Ozzano. Gli uomini allenati da coach Edo Franchella erano al completo, al cospetto di un avversario, appunto Ozzano, che dalla passata stagione aveva cambiato davvero poco. Comincia bene l’Ittica Estense (2-8 al 4’), che però in 10’ andrà a subire il break pesante di 21-5 (23-13 al 14’, bomba dell’ottimo Trotta). Bacocco, dalla linea della lunetta, riduce le distanze (28-20), prima del nuovo break dei padroni di casa di 7-0 che porterà le due compagini all’intervallo lungo sul 35-22. I primi 6’ della terza frazione mandano i Flying Balls avanti di 17 (47-30), ma i granata non si danno per vinti: questa volta saranno loro a piazzare il controbreak di 3-14 in 4’ che li porterà a –6 al 30’ (50-44). Il nuovo +14 Ozzano è targato 32’ (60-46, bomba di Gruppi), a questo punto ecco salire in cattedra Biello, Bacocco (5 punti), Del Papa e Natali: break di 17-0 e nuovo vantaggio Ittica (63-60 al 37’). Finale al cardiopalma, dove si susseguono canestri da una parte e dall’altra: Urbani ridà ai suoi la parità (65 pari al 38’), Brighetti ed una bomba siderale di Trotta a –54” dalla chiusura il nuovo +5 (70-65), che, di fatto, chiuderà a favore dei padroni di casa la gara. Alla fine sarà 78-67 Flying Balls.
Lorenzo Montanari